CHA CHA CHA

CHA CHA CHA

Il cha cha cha, tra i ritmi di provenienza afro-cubana, è forse quello che ha goduto di maggiore popolarità. Sviluppato all’inizio del secolo a Cuba insieme al danzòn, al sone alle prime forme di rumba e mambo, si diffuse come ballo di coppia nei primi anni cinquanta. Sembra che a dare il nome a questa danza sia stato un sonaglio, il cha-cha. Ricavato dal baccello di alcune piante caraibiche, il cha-cha costituiva, nelle tipiche formazioni voodoo di Haiti, una sorta di metronomo, utilizzato dalla guida del gruppo per scandire il tempo delle danze e dei canti di contenuto religioso. Tuttavia altre fonti sostengono che cha-cha-cha sia un termine onomatopeico: evocherebbe il fruscio prodotto dal movimento dei piedi sul terreno. Nel 1948 il musicista Enrique Jorrìn cominciò a suonare una parte del danzòn con un nuovo ritmo sincopato (in 4/4). Si trattava di “Nunca”, un motivo messicano di grande successo che, modificato nella seconda parte secondo il nuovo stile di musica e canto, venne lanciato come “La engañadora”. Il ritmo era quello di un mambo lento e i ballerini cubani cominciarono a danzarlo con un triplo movimento dei fianchi; gradualmente questo ancheggiamento venne modificato in tre passi e nacque il cha cha cha.